mercoledì 7 maggio 2014

L'attività bancaria nell'età medioevale - Comparsa della cambiale

Con la caduta dell'impero Romano d'Occidente, nel V sec. d.C., e le invasioni barbariche, comincia la crisi che, sul piano economico, si trasforma ben presto in sgretolamento dell'immensa area che più secoli di dominazione romana avevano unificata mediante una fitta rete di rapporti. Le città si spopolano, scompaiono le poche attività industriali, i traffici diminuiscono d'importanza fino a cessare praticamente. Nasce il sistema cosiddetto di "economia curtense"(economia delle curtis, ovvero le terre possedute dai feudatari medioevali. Sistema economico chiuso all'interno del feudo e pressoché privo di scambi commerciali con l'esterno.), che caratterizzerà il mondo occidentale fin oltre l'anno mille. In tale situazione, era evidente che quelle elementari operazioni monetarie, tramandate dall'antichità, erano destinate a decadere. Aggiungasi che il principio canonico, comportante il divieto del prestito a interesse, influenzò profondamente ed ebbe effetti depressivi sullo svolgimento economico della società medioevale.
A partire dall'XI sec., tuttavia, nuovi elementi vengono a caratterizzare e a determinare mutamenti di ampia portata nella società del tempo. Basterà ricordare, tra i principali, il declino dell'istituto feudale, il sorgere delle autonomie cittadine, la formazione di una classe borghese, il movimento delle crociate.
A questi fenomeni si accompagnano il risveglio delle attività economiche e, in particolare, la costituzione di prime industrie di un certo rilievo, nonché l'espansione dei traffici, che dal livello locale e regionale si sposteranno progressivamente fino a quello intercontinentale.
Parallelo a questa evoluzione è anche lo sviluppo delle attività bancarie, sotto il profilo sia delle tecniche impiegate che della loro diffusione. Il periodo considerato segna anzi il raggiungimento, in tale settore, di una certa "maturità", nel senso che la funzione bancaria perde quel carattere di accidentalità, che aveva contrassegnato il suo sorgere per assumere un maggiore e più valido ruolo.
Collegio del Cambio - Perugia
Con la ripresa della vita economica, nuovo impulso e fisionomia acquistano le tradizionali operazioni bancarie già esaminate. La diffusione generalizzata delle monete metalliche, quale mezzo di pagamento, fa fiorire l'attività dei cambiavalute. Discendenti dai  trapeziti greci e dagli argentari romani, presero nel Medioevo gli appellativi di campsores e di cambiatores e come gli antichi predecessori si dedicarono sia all'accertamento del peso e del titolo delle monete sia al cambio manuale e al cambio traiettizio. Ampiamente praticato diviene il cambio a distanza o cambio traiettizio al quale è unita la creazione del nuovo strumento rappresentato dalla lettera di cambio, meglio conosciuta oggi con il termine di cambiale tratta.

Vale la pena, a questo punto, soffermarsi anche con un esempio di tipo tecnico su questo importantissimo strumento che nella storia della civiltà umana ha rivestito una importanza eccezionale.

Il sorgere della cambiale è legato al contratto di cambio traiettizio che serviva a procurarsi la moneta per pagamenti da farsi in un determinato luogo, risparmiando le spese e i rischi del trasporto.
Nella più semplice struttura dell'operazione di cambio traiettizio, A versa a B la somma di cui desidera disporre altrove e B incarica C suo corrispondente nel luogo voluto, del pagamento. La cambiale tratta si sviluppa dal documento con il quale B invita C a pagare l'equivalente della somma ricevuta da A.
Questa origine spiega limpidamente la forma epistolare e il tenore imperativo che la tratta conserva anche ai nostri tempi.
B che firma la lettera corrisponde all'odierno traente;
C che deve pagare ha la posizione oggi conservata dal trattario;
A, a favore del quale deve essere fatto il pagamento, è l'antenato dell'attuale prenditore.
E' però possibile e anzi consueto che A indichi come destinataria del pagamento una quarta persona, D. In tale ipotesi, A, che prende il nome di rimettente, non è designato nella lettera che egli trasmette a D, ma, senz'altro, è indicato quest'ultimo, che è detto presentante. La somma versata da A a B si dice valuta quella correlativa che B ha o trasmette presso C, provvista.
Secondo opinioni autorevoli, anche la cambiale propriamente detta o vaglia cambiario sarebbe collegata al cambio traiettizio da un nesso originario: essa troverebbe le sue origini nel documento che attesta l'obbligo al pagamento della somma cambiaria di chi ha ricevuto la valuta.

Dal punto di vista tecnico giuridico, esporrò in maniera più dettagliata e completa le caratteristiche di tali strumenti quando parlerò dei titoli di credito. Per ora è sufficiente distinguere la differenza sostanziale tra la cambiale tratta e il vaglia cambiario o pagherò. La prima consiste in un ordine di pagare, la seconda in una promessa di pagamento.


I campsores assunsero sempre maggiore importanza, man mano che progredivano gli scambi e si ampliavano i commerci, fino ad organizzarsi in corporazioni, come l'Arte del Cambio a Firenze, che esercitavano una fiorente attività e godevano di grande considerazione.
Collegio del Cambio - Perugia

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